Santa Petronilla

Come per tanti santi della prima era cristiana, anche in questo caso vi sono notizie discordanti sulla ‘Vita’. Anche per Santa Petronilla nonostante che abbia avuto un culto così diffuso, abbiamo notizie dubbiose sulla sua esistenza. Quello che è certo che era sepolta nel cimitero di Domitilla nei pressi o nell’ ambito della Basilica sotterranea delle catacombe, le fonti archeologiche indicano la più antica testimonianza in un affresco del IV secolo tuttora esistente in un cubicolo dietro l’abside della basilica sotterranea, costruita da papa Siricio tra il 390 e il 395, che raffigura Veneranda introdotta in un paradiso fiorito di rose, tenuta per mano da una fanciulla col capo coperto e al cui fianco è scritto “Petronella Mart(yr)”.
D’altra parte abbiamo le notizie tratte dalla ‘Passio’ dei santi Nereo ed Achilleo composta nel V-VI sec. ma di poco valore storico, che afferma che Petronilla sarebbe figlia di s. Pietro e sarebbe morta naturalmente dopo aver ricevuto la Comunione dalle mani del presbitero Nicomede, quindi non martire come invece è segnalato nell’ affresco, comunque nel narrare la vita dei santi Nereo ed Achilleo l’agiografo del V sec. dice che dopo morti furono sepolti nel cimitero di Domitilla presso il sepolcro di Petronilla, questo concorda con le fonti archeologiche.

 

E’ stata raffigurata ed onorata da artisti insigni in tutti i secoli; nella Basilica Vaticana un mosaico è al disopra dell’altare di una cappella che le competeva quale patrona di Francia nella più grande chiesa della cristianità.
Siena ebbe particolare devozione per lei, la quale è raffigurata in una predella di Sano di Pietro, intenta a servire a tavola il padre e in un altro quadro s. Pietro è intento a curarla dalla paralisi.
Il nome Petronilla deriva da Petronio che a sua volta deriva dal latino della gens Petronia che significa “proveniente da una località pietrosa”, il diminutivo è Nilla. – Festa il 31 maggio.

Come molti santi dei primi tempi della Chiesa, poco o nulla si conosce di questa persona. Nella Passio dei santi Nereo e Achilleo composta nel V-VI sec. si afferma che Petronilla sarebbe figlia di san Pietro.Le sole informazioni sicure, riguardanti il suo nome e il fatto che fosse una martire, sono scritte su di un affresco del IV secolo presente della Basilica sotterranea della catacomba di Domitilla a Roma. Questo affresco, che è tutt’oggi il più antico affresco della cristianità, si trova dietro l’abside della Basilica fatta costruire da Papa Siricio tra il 390 e il 395 nelle catacombe sulla via Ardeatina dette di Domitilla. In questo affresco appare la scritta Petronella Mart.

l’attribuzione di figlia di s. Pietro che comunque nei secoli è rimasta tale, deve essere scaturita dalla somiglianza dei nomi Pietro e Petronilla. Il suo corpo sarebbe rimasto nel cimitero di Domitilla sulla via Ardeatina a Roma, fino al 757 quando papa Paolo I adempiendo una promessa del suo predecessore Stefano II lo trasportò insieme al sarcofago che lo conteneva, nella basilica vaticana.
Carlo Magno nell’anno 800 visitò e venerò la cappella a lei dedicata con grande partecipazione di soldati e popolo. Grande venerazione e devozione le ha da sempre tributato la Francia che l’ha eletta sua principale patrona e protettrice perché come Petronilla è considerata figlia di s. Pietro, così la Francia è la figlia primogenita della Chiesa romana e quindi di Pietro.

Il sarcofago, che custodiva le spoglie della santa, venne traslato nella basilica vaticana da Papa Paolo I nel 757 e tuttora è presente in San Pietro.Carlo Magno nell’800 visitò la cappella dove era custodito il corpo e pare venerasse molto questa santa. La tradizione vuole che Petronilla fosse figlia di San Pietro, anche se non vi sono prove o testimonianze che confermino questo fatto; oggi si ritiene che fu la somiglianza dei due nomi Pietro e Petronilla ad associare le due figure, anche se molti eruditi in passato quale Cesare Baronio ritenevano che Petronilla fosse una discepola molto legata a Pietro, una figlia spirituale e non carnale, e per tanto ne avesse preso il nome[1]. Certo è che a motivo di questa supposizione la Francia adottò la martire come propria patrona: la Francia è la prima figlia della Chiesa, come Petronilla era la figlia del primo capo della Chiesa. Viene considerata santa patrona di Assoro oltre che di Acciano (Aq).

 

La Storia

Donna romana nata al tempo dell’apostolo Pietro di cui era figlioccia(anche se non è possibile stabilirne con certezza l’anno della nascita).Petronilla era «diaconessa», cioè vergine consacrata a Cristo, seguace degliApostoli, dotata di diversi carismi, tra cui quello delle guarigioni. Il suonome è registrato nei più antichi martirologi e la sua tomba, quindi il cultodi lei, da Roma si estese anche in Africa, Irlanda e Francia. Ad Assoro, nelXVI secolo, i Benedettini le eressero una chiesa.

Vissuta durante la persecuzione dei cristiani voluta da Domiziano, un ufficiale romano, conquistato dalla sua bellezza, la chiese in sposa, con l’intento di convertirla al paganesimo, ma Petronilla chiese tre giorni di tempo per riflettere, giorni che trascorse in preghiera. Nella notte tra il 29 e il 30 maggio assistette a una messa, durante la quale, subito dopo aver ricevuto la Santa Comunione , morì addormentandosi “nel bacio del Signore”.

La sua morte sarebbe stata identica al «Transito» di Maria SS.: una vera «dormitio» (sonno carismatico), morte di amore in Dio! Ma la tradizione iconografica la presenta come «MARTYR», appellativo riportato anche sulla sua tomba. Si tratta di martirio di sangue o la parola ha il senso greco di testimone della fede? Trascorsi i tre giorni, l’ufficiale si presentò in casa della Santa e la trovò morta: era il 31 Maggio dell’anno 96 d.C.

Petronilla ebbe un «sarcofago» marmoreo, adorno di quattro «delfini». I pesci per i pagani erano simbolo di viaggio verso l’eternità, mentre per i cristiani le lettere che compongono la parola greca “I X Th U S”(pesce), venivano lette come il corrispondente italiano di «Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore». Nel 752 d.C. l’Europa attraversava una serie di crisi dovute alle continue invasioni di popoli stranieri e anticattolici e, per far fronte a questa situazione, il papato e la Francia si allearono. Poiché la Francia si considerava «figlia primogenita della chiesa», era giusto che, a sua protettrice, scegliesse Santa Petronilla (allora ritenuta «figlia primogenita di San Pietro»). Il sarcofago, con il corpo della Vergine, fu portato in un antico mausoleo, accanto alla basilica vaticana.

Santa Petronilla in Basilica

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Quando si costruì l’attuale Basilica di San Pietro, a Roma, il mausoleo venne abbattuto, ma alla Santa fu riservato un altare posto alla destra della tomba di San Pietro. Il sarcofago, purtroppo, andò distrutto nel riaprirlo, ma furono poste in salvo alcune reliquie, di cui anche Assoro, nel 1518, ne conserva gelosamente alcune (un dente molare e parte di una costola, sigillate dentro un braccio d’argento, ottenute dal Guerrierius nel 1518). Santa Petronilla fu invocata contro le febbri e nel ricordarla, tra i simboli ricorrenti a lei associati, abbiamo la palma (martirio), il libro(sapienza), la croce (fedeltà ai dolori). Nel 1638 Santa Petronilla venne dichiarata Patrona della città, probabilmente  grazie  all’opera benefica  dei  Conti Valguarnera, nella cui famiglia molte donne portavano il nome della santa.

Ogni anno nei giorni di festa 29-30-31 si svolgono spettacoli di vario genere, le vie vengono addobbate conle luminarie: nel suo giorno invece, alle 11,00 un solenne pontificale nella Chiesa Madre, la Basilica di San Leone, presieduto dal Vescovo, alle 19,00 la Santa Messa e subito dopo la processione per le vie principali della città(purtroppo non sul fercolo ligneo della Patrona poiché è un’opera molto delicata del 1600), accompagnato dalla banda musicale, dalle autorità, dal popolo tutto e dai giochi pirotecnici che al suo rientro in chiesa la salutano al prossimo anno; intorno alle 22,00 nella piazza principale si svolge l’ultimo spettacolo musicale dei festeggiamenti con l’esibizione di un celebre cantante.

 


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